mercoledì 18 novembre 2009

Endeavour - Ultimo post da Sydney


Tutto era nato cosi`: era la sera del 23 agosto, in quei giorni ero afflitto dal dubbio di partire o meno per l`Australia. Quella sera fui catturato da un brevissimo sonno mentre ero seduto in cucina con Deianira, e in quel lampo di incoscienza mi venne in mente la parola ``Endeavour``. Non avevo idea di cosa si trattasse, cosi` andai a leggerlo su internet sollecitato da lei. Si tratta della nave con la quale Captain Cook arrivo` in Australia, che grande coincindenza!
Naturalmente non lo avevo mai letto da nessuna parte, e rimasi assolutamente esterrefatto. Era una segno del destino, e queste son cose che per me contano tantissimo.
Cosi` la mattina seguente presi coraggio e decisi di comprare il biglietto per Sydney, mancavano 25 giorni e fino ad una settimana prima non avevo neppure il dubbio di partire a settembre.
Volevo tornare in Australia, ma pensavo di farlo piu` tardi, magari verso gennaio...ma quel sogno brevissimo mi ha spinto a correre incontro al mio destino.
Cosi` parti` con questo grande dubbio: perche` Endeavour? perche` sto decidendo di partire proprio ora solo per via di un sogno?
Ora lo so benissimo che cosa rappresentera` quel nome nel mio futuro, e sono felicissimo di aver seguito il mio istinto.
Questi mesi sono stati favolosi, ricchi di grandissime esperienze che mi hanno permesso di crescere ulteriormente.
Sono partito dicendo che e` meglio innamorarsi della vita all`inizio dell`Avventura, e torno convinto che quando tra qualche anno mi guardero` indietro saro` fiero delle mie scelte perche` sono pazzamente innamorato della mia di vita!
Per ora vi lascio con un velo di mistero, ma sappiate che quando mi sentirete parlare in futuro di una cosa chiamata Endeavour, dietro a quel nome esiste questa storia, la storia di un viaggio bellissimo durato due mesi, nato dalla certezza che seguire una ``coincidenza`` puo` rendere fantastica la propria vita.

ci si sente in Italia,

Sincerely yours, Saggioman

domenica 8 novembre 2009

Nuova Zelanda


Lo so, il blog e` dedicato all`Australia...ma come fare a trascurare i magnifici giorni trascorsi in Nuova Zelanda? Qui e` impossibile descriverli, pero` posso riportare qualche sensazione. Ho viaggiato sa solo. Ho noleggiato una macchina e ho girato l`isola del sud. Circa 2000 km in in 8 giorni. Ho visto posti magnifici e conosciuto gente straordinaria...proprio quello che cercavo. Viaggiare da soli permette di riflettere molto, si ha tantissimo tempo per guardarsi dentro e conoscersi profondamente mettendosi alla prova senza nessuno che possa fare da scudo.
Fino ad ora avevo viaggiato con Deianira o con amici, e da solo e` tutta un`altra cosa. Non puoi mai scappare da te stesso. Ti ritrovi a dare sfogo alla tua personalita` sempre e comunque. Quando hai voglia di fare amicizia ti butti in situazioni improponibili: come quella volta in cui a Westport sono entrato in un pub per cercare di conoscere della gente del posto ...e dopo dieci minuti mi ritrovavo seduto con una lesbica col cane, un ragazzo direi almeno alticcio che continuava a dire motherfucker, e alcune persone piu` o meno normali a mangiare e bere, per poi dare un passaggio a due di loro (uno dei quali portava alla fidanzata un pelouches con un cuore in mano) fino ad una localita` a 2 ore di macchina da la`.
Poi ci sono le lunghissime ore di macchina da solo, e sei li` che pensi ai motivi che ti hanno spinto a viaggiare...volevi evitare le quattro mura e l`orario 9-17...e ora sei da solo in mezzo a vallate incantevoli e laghi turchesi...ma fai fatica a renderti conto della fortuna, soprattutto i primissimi giorni.
Ci sono le amicizie in ostello, con gente che ha deciso di viaggiare solo in autostop e ha storie magnifiche da raccontare; ragazzi che hanno preso anni sabbatici; gente che ha lasciato la carriera del settore immobiliare per trovare se stessa; hippies; persone allegrissime; persone timidissime; gente che sa cosa cerca e gente che semplicemente gira comprando pacchetti turistici senza fantasia...
Un giorno ho preferito non essere pigro e non comprare il pacchetto turistico che mi avrebbe permesso di salire su un ghiacciaio con gente senza fantasia, per andare invece a fare un percorso alternativo gratis con Thiago, un ragazzo brasiliano che con me condivide moltissime idee. Abbiamo trascorso delle ore stupende. Se avessi comprato il pacchetto avrei camminato sul ghiacciaio, in fila con altre 15 persone...come a scuola, come al lavoro, come dappertutto seguendo una guida che ci avrebbe riempito di nozioni...ma io e Thiago eravamo d`accordo: dal Viaggio non puoi portare a casa nozioni, ma emozioni. E quella mattina fu molto emozionante davvero.
Poi ci sono le cose che in Italia non mi sarei mai sognato di fare, perche` da solo. E cosi` da solo ho seguito una messa in una chiesa anglicana, e alla fine sono uscito con tutti i fedeli e ho stretto la mano al prete che stava sulla porta della chiesa per salutare tutti, uno ad uno.
Sono andato da solo in un bagno termale in mezzo alla foresta pluviale, la pace dei sensi.
Sono andato da solo a mangiare il pesce in un ristorante. Uno di quei piatti che si devono per forza condividere...me lo sono mangiato tutto io, con la gente che passava davanti e mi guardava strano!!!
E poi sono andato al cinema da solo, a vedere l`ultimo film di Michael Moore, Capitalism, a love story.
In definitiva devo dire che questo viaggio mi ha insegnato ancora di piu` a stare da solo, e devo ammettere che trovare l`equilibrio non e` stato poi cosi` difficile, basta letteralmente fregarsene del giudizio degli altri e seguire il proprio istinto o il proprio cuore...cerchero` di riportare il piu` possibile questo approccio anche quando saro` a casa.
Nell`attesa mi godo gli ultimi 10 giorni di Australia.

Sincerely yours, Saggioman

martedì 27 ottobre 2009

Flashback

Questi giorni sono giorni speciali...Mi rendo conto di essere al settimo cielo. Ogni giorno sto in spiaggia, cammino, corro, faccio snorkeling in mezzo a pesci coloratissimi, nuoto in piscine di acqua di mare. Conosco sempre gente nuova con storie fantastiche e imparo tanto. Lavoro con gli orari italiani, e quindi nel tardo pomeriggio australiano. Tra tre giorni parto per la Nuova Zelanda e faro` il mio primo viaggio in solitaria. Insomma...ho realizzato un altro sogno e sono veramente in pace con l`universo.
Tuttavia non mi piace guardare al risultato ottenuto senza imparare niente. Da dove arriva questo momento magico? Dove ha le sue radici?
Nella fase piu` negativa dell`ultimo anno.
Nei mesi di marzo e aprile le cose non andavano cosi` bene. Il lavoro andava decisamente male e stavo cominciando a credere che i miei sogni fossero solo utopie. Le giornate passavano noiose e mi rendevo conto che iniziavo ad ingrigirmi.
Forse mi ero montato la testa e stavo davvero buttando la mia laurea nella spazzatura come alcuni mi portavano a pensare.
Inziavo a dubitare delle mie scelte e probabilmente mi ero creato un ideale di vita che esiste solo nel mondo dei sogni.
Chi sa come mai in queste fasi mi vengono sempre in mente gli insegmanenti ricevuti da bambino?
Il mio allenatore preferito, mister Rustignoli, in una mattina del `96 mi fece un discorso tanto semplice quanto vero. I momenti negativi finiscono sempre. Bisogna avere la forza di finire la scalata della montagna, perche` dopo la vetta inizia sempre una discesa. Ma la scalata va affrontata, e pure nel migliore dei modi, per avere ancora forze per scendere e scendere bene.
Dovevo fare qualcosa per resistere alla scalata.
Mi convinsi che quel momento fosse la fase piu` importante del mio sogno. Proprio la piu` importante, quella che mi avrebbe dato voglia di riprendermi una vita come piaceva a me piu` gli interessi. Contestualmente fui introdotto allo Sahaja Yoga dal mio amico Ivano, e devo ammettere che questo e` stato fondamentale per saper prendere con distacco tutta la fase negativa, per poterne individuare i lati addirittura positivi, e per uscirne e cominciare la famosa discesa dopo la cima della montagna.
Da maggio e` iniziata la discesa: qualche giorno in Riviera, poi Londra, Portogallo, Spagna, Roma, Australia, Nuova Zelanda e...ancora, perche` quel periodo negativo lo porto sempre dentro di me per non farmi sentire mai sazio!
Naturalmente iniziata la discesa e` stato necessario avere il coraggio. Non si tratta del coraggio alla Braveheart, ma del coraggio delle piccole azioni quotidiane. Quelle che ti portano a iscriverti a un corso di ballo anche se sei da solo, quelle che ti fanno decidere di iniziare un corso di chitarra che hai sempre voluto fare, quelle che ti fanno fare amicizia nonostante la tua timidezza, quelle che in generale fanno esprimere la propria personalita` senza paura del giudizio degli altri.
Nel mio caso la personalita` si esprime attraverso la voglia di scoprire il mondo, e il coraggio sta nel farlo appena ne ho la disponibilita` economica senza trovare alcuna scusa.
Spesso le scuse e le paure si affacciano: i soldi, la famiglia, i pericoli...ma poi penso a quei mesi negativi e a quelle sere in cui, prima di andare a letto, mi affacciavo sul balcone di camera mia, guardavo gli aerei volare e fantasticavo sui motivi di quei voli e sulle destinazioni dei passeggeri, sperando a breve...di essere uno di loro.

Sincerely yours, Saggioman

sabato 24 ottobre 2009

quattro vite

Ho un sogno, quello di poter raccontare le mie scelte di vita con occhi lucidi e pieni di soddisfazione.
Questa settimana quegli occhi li ho visti quattro volte, dipinti sulle facce diverse di chi ha preso a piene mani la propria vita e le ha dato la direzione che voleva.
Ho sentito, emozionato, le avventure di chi e` partito per 4 mesi da solo per fare il giro dell`Australia in macchina alla ricerca di se stesso attraverso i percorsi che seguono gli Aborigeni nei loro Walk about. Solitudine, riflessione, sperimentazione, scoperta, tutto in un viaggio che ha portato questo ragazzo ad entrare in profondo contatto con se stesso, a capire chi davvero e`, e a dotarsi di una vera filosofia di vita personale.
Questa persona e` uno studioso dell`antropologia del diritto e del diritto dell`ambiente. E` il ricercatore che mi aveva aiutato a scrivere la mia tesi di laurea sul diritto degli Aborigeni.
Sentire parlare lui di diritto e` estremamente piu` bello ed entusiasmante di quanto non mi fosse capitato in passato. Ha una passione viscerale ed ha saputo unire la sua filosofia a quello che studia. La sua ricerca e` assolutamente originale e se portera` ai risultati sperati, sapra` portare delle novita` importanti nel modo di intendere il diritto dell`ambiente.
Sesso, droga, e viaggi pazzi in Asia e` quello che invece ho sentito raccontare da un altro ragazzo, che, diciottenne, aveva deciso di partire per l`India. Finiti i soldi dovette protrarre il suo viaggio rimanendo il tempo necessario per recuperare il denaro sufficiente per tornare in Italia. Stette quattro mesi a vagare per il continente indiano, viaggiando senza biglietto sui treni, tra capre ed altre bestie, al caldo e al freddo, reggendo e cullando i neonati altrui per otto ore, pur di conquistare il diritto a stare seduto negli scompartimenti di ultima classe. I soldi li ebbe, dall`ambasciata italiana, ma furono investiti in panette di ashish che mangio` prima di prendere l`aereo per l`Italia, per poi venderle una volta ultimato il processo al quale il nostro apparato escretore si occupa (che tocca di` per essere educati)! Da li inizio` una peregrinazione che lo ha portato a vivere in Sud America, Europa e in buona parte dell`Asia, fino all`Australia dove le avventure hanno ben altra natura. Ma le storie che sa raccontare questo ragazzo, per quanto non moralmente condivisibili dal mio personale punto di vista, sono veramente esilaranti, soprattutto quelle riguardanti il sesso, che qui non e` il caso di riportare! Ora lavora tantissimo e legalmente per fortuna. Con grandissimo impegno sta riuscendo a guadagnre molto denaro e a vivere esperienze ancora una volta fantastiche.
Di natura nettamente diversa sono le ultime due storie.
Quella di chi ha seguito la carriera da ingegnere per poi arrivare a comandare una spediazione nell`Antartico per quattordici mesi. Seduti sull`erba, difronte al mare, a guardare le balene nella loro migrazione, questo ragazzo mi ha raccontato i suoi viaggi, i suoi pensieri, la sua bellissima filosofia di vita. Tra un`evoluzione e l`altra delle giocherellone balene, mi ha descritto quegli stranissimi quattordici mesi di spedizione. Immaginate di condividere con un`una decina di persone un ambiente alieno, isolati dal resto del mondo. Lui sapeva che non ci sarebbe stata alcuna possibilita` di poter abbandonare la missione, anche se lo avesse voluto, perche` gli elicotteri per molti mesi l`anno non possono raggiungere il centro del polo sud perche` altrimenti rischierebbero il congelamento del carburante. Immedesimatevi in quella situazione...lontani dal mondo, in mezzo al polo sud, solo ghiaccio attorno a voi, il lavoro, poche persone, le stesse facce per mesi, e la solitudine...la solitudine piu` vera. Fu una grande occasione per analizzare se stesso e capire chi davvero fosse.
Ora si e` appena trasferito in Australia per ricominciare una nuova vita accanto alla donna che ama. Coraggio, carattere, passione e perseveranza. Che begli insegnamenti.
L`ultima storia e` quella di un ragazzo che si e` creato un`importantissima carriera in una banca australiana. Con una laurea in matematica ha cercato per quattro mesi di entrare in una delle banche piu` importanti del Paese. Ogni colloquio era una delusione. Quattro mesi di frustrazione continua. Ma lui credeva profondamente in se stesso e alla fine e` riuscito ad ottenere un posto come trader per una banca. Dopo un anno e` riuscito ad entrare nell`organico della banca nazionale australiana, e due giorni fa un suo progetto imprenditoriale e` stato premiato come il migliore dell`anno. Aumento generoso in busta paga e possibile scalata all`interno dell`organigramma aziendale in vista.
Tutti e quattro hanno confermato che in Italia non sarebbero stati in grado di realizzare i propri sogni poiche` il sistema non e` meritocratico. Mentre qui cio` che conta e` il saper fare. Inoltre il tentativo in atto in Italia e` quello di sottostimare le qualita` delle persone, in modo da giustificare il basso stipendio. Cio` non fa altro che ridurre l`autostima delle persone creando una societa` frustrata, dove nessuno piu` crede che qualcosa di bellissimo per le proprie vite sia possibile, e che anzi, l`unica alternativa sia accontentarsi e sopravvivere senza progetti che realmente possano almeno farci avvicinare alla felicita`.
Non so quale sara` il mio futuro, ma almeno ho conosciuto queste persone, e il loro esempio e la loro testimonianza rimarra` sempre nel mio cuore.

Sincerely yours, Saggioman

lunedì 19 ottobre 2009

My Lady Bay


Questa volta l`ho fatto...
ci sono passato davanti due volte in passato, ma non ho mai creduto fosse una buona idea e ho sempre evitato. Anzi, mi cercavo una postazione da cui poter inquadrare tutto bene e scattare una foto da far vedere agli amici per far quattro risate.
Questa volta no, ho deciso: mia cara Lady Bay, saro` uno dei tuoi protagonisti!
Del resto si vive una volta sola e se non trasgredissi nemmeno dall`altra parte del mondo che razza di saggio sarei!?
Per farmi coraggio pensavo a quei versi di Pablo Neruda ``lentamente muore``

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.


Cosi, arrivato alle scalette che portano alla spiaggia, non ho perso tempo.
Giu` diretto, senza pensare se fosse giusto o se fosse sbagliato, si vive una volta sola e di tempo per stare vestito ne avro` tutta la vita!

Sincerely yours, Saggioman

giovedì 15 ottobre 2009

alcune esperienze

Sono capitate cosi` tante cose in questi giorni che non so proprio di cosa parlare.
Per la prima volta in vita mia, sabato, sono andato a giocare al casino. Piu` che altro ho assistito i miei amici a Blackjack. Io ho fatto qualche piccola puntata alla roulette con mia sorella, ma poca roba perche` gia` durante la settimana ho sempre a che fare con il rollercoster della Borsa!
Il giorno dopo ho fatto lezioni di inglese/spagnolo/francese/tedesco su una panchina in riva al mare con il settantenne californiano Bill. Lui leggeva una frase in una lingua e io e mia sorella ripetavamo in un`altra. In tutte le lingue sopra elencate. Piu` che altro e` stato interessante sentire le sue avventure in giro per il mondo. Lui, professore di storia americana, pagato dal governo USA per insegnare in giro per il mondo ora in pensione in Australia. Era davvero bello sentire le sue storie. Ci ha pure mostrato le foto di due suoi amici di successo che hanno avuto brillanti idee e si sono arricchiti.
Lunedi` ho trascorso il pomeriggio con il mio amico Aaron. Discorsi tra uomini sui quali e` meglio tacere :) l`unica cosa che si puo` raccontare e` il suo grattacapo derivante dalla differenza culturale con la sua ragazza. Lei e` indonesiana, lui inglese. Hanno fatto l`amore, e lui in virtu` di cio`, secondo la tradizione indonesiana, dovrebbe sposarla. Aaron non ne ha assolutamente intenzione e anzi...
Martedi` io e Jessica, 1.70 io, 1.60 (generosi) lei, abbiamo sfidato gente proveniente dagli Usa e dalla Germania nella spiaggia di Manly Beach a volley. Risultato: ritirata lei a meta` della seconda partita, rintronato io dopo l`ennesimo servizio diretto a me in quanto punto debole della squadra.
Fortunatamente la sera ho rimediato in quello per cui sono geneticamente dotato: ho mangiato una stranissima pizza al ristorante La Casa. salsiccia, salame e ananas! Poi Allo shore club per la serata italiana, dove tutti i ragazzi italiani di Manly si ritrovano.
Ieri e oggi ho trascorso lunghe ore in spiaggia a leggere e parlare di cose serie con mia sorella :)
Ah, quasi dimenticavo: ho comprato i biglietti per la Nuova Zelanda. Viaggero` da solo per 9 giorni, dal 1 al 9 novembre...in autobus credo. Sara` il primo viaggio davvero da solo per cosi` tanti giorni. Ancora non so nulla di quello che faro`, ma non mi preoccupo, l`importante e` viversela tutta!
Vi vorrei salutare con un paragrafo del libro che sto leggendo.

Krishnamurti, ``Liberarsi dai condizionamenti``.
La vera pace
La pace e` uno stato della mente: e` libera da ogni desiderio di sentirsi sicuri, poiche` la mente e il cuore che cercano sicurezza devono sempre restare all`ombra della paura. Il nostro desiderio non e` solo di sicurezza materiale , ma soprattutto di sicurezza interiore e psicologica: e proprio questo desiderio di sicurezza interiore ci spinge a ricercare la virtu`, la fede, la Nazione: cio` determinera` limitazioni e idee in conflitto. Il desiderio di sentirsi sicuri, di raggiungere un fine bramato, ci porta ad alimentare l`accettazione della direttiva , il seguire un esempio, l`idolatria del successo, l`autorita` dei leaders, dei salvatori, dei maestri, dei guru: e tutto questo viene chiamato insegnamento positivo, quando, in realta`, altro non e` che sconsideratezza e imitazione.

Sincerely yours, Saggioman

venerdì 9 ottobre 2009

camminando per Manly

Camminando per strada qui noto sempre qualcosa di diverso da cio` a cui sono abituato nelle nostre strade.
C`e` una maggiore apertura alla vita, non saprei come meglio descriverla.
La gente non fa finta di non vederti abbassando la testa, o voltandosi, ma ti saluta e spesso ti chiede come stai. Lo scambio di sorrisi quando ci si incrocia e` molto frequente.
Ci sono moltissime mamme giovani, spesso vedo ragazze della mia eta` o di trent`anni con piu` di un figlio al seguito.
Il fatto che queste giovani donne siano gia` madri non sottrae loro la possibilita` di continuare a vivere, come invece spesso sento dire a casa.
E allora spesso sul lungo mare le vedo in tuta a correre con speciali passeggini progettati per correre e riparare i figli dal vento, corrono spingendo il passeggino! Spesso corrono in compagnia, si mettono d`accordo e fanno jugging con il passeggino. A volte, a dimostrazione del fatto che qui il tasso di crescita della popolazione e` elevato, hanno carrozzine ancora piu` speciali, con due posti a sedere, per gemelli o bambini che hanno un solo anno di differenza.
Gli uomini non sono tagliati fuori da questo singolare passatempo, cosi` spesso li vedo correre anch`essi spingendo il passeggino.
Un`altra cosa che ho notato e` che qui i giovani genitori, perche` davvero son giovani, giocano CON i figli, e non assistono semplicemente.
La differenza e` importante. Da noi il genitore accompagna il figlio e lo cura in maniera morbosa, qui invece il genitore si diverte come un bambino a fare i giochi piu` disparati. Credo che sia molto importante avere questo rapporto diretto col figlio, sia per il bambino che per il genitore stesso.
Un`ultima constatazione, le persone costrette in carrozzina. Qui ci sono molte piu` rampe, e si vedono molte piu` persone che autonomamente si muovono per la citta` anche attraverso carrozzine a motore, molto diffuse. Queste persone non sono tagliate fuori dalla societa` e possono continuare a muoversi con molte meno difficolta` di quanto accada da noi.

Vi saluto raccontandovi che ieri ho fatto un`esperienza che non avrei mai creduto di fare...l`aiuto fotografo in uno studio di moda. Ho aiutato il mio amico fotografo a montare il set, con pannelli, luci etc...E` stata un`esperienza davvero unica, fantastica. Non avrei mai creduto che nella mia vita mi sarei trovato in una situazione del genere.
``life is what happens to you while you`re busy making other plans`` John Lennon

Sincerely yours, Saggioman

lunedì 5 ottobre 2009

Italia upside down

In un mondo sottosopra ci si deve aspettare di tutto: guidare sulla corsia sinistra, vedere centinaia di canguri e animali stranissimi, mangiare cibi improbabili, conoscere gente che proviene da tutto il mondo e sentirsi lontanissimi da casa.
Quello che non mi sarei mai aspettato era di assistere ad un battesimo in una chiesa cattolica a Wollongong e partecipare al rinfresco successivo.
Meta` messa in inglese e l`altra meta` in italiano. Trenta persone in tutto, il 90% delle quali di origine italiana. Guardarli era come tornare indietro nel tempo, abiti e pettinature che probabilmente si ispirano ad un Italia che non esiste piu`.
Dentro la chiesa questa grande concentrazione di una strana italianita`, fuori grandissime spiagge e un mondo che apparteneva agli Aborigeni e che di essi ha mantenuto il nome, Wollongong appunto.
Ma dove mi trovo esattamente sulla cartina? continuavo a domandarmi.
Un mappamondo sulla vetrata della chiesa riportava agli antipodi del globo Australia e Italia, senza niente nel mezzo, ma se mi fermavo a riflettere su quanti popoli stanno fra questi Paesi, e quante religioni...che confusione!
Avessi potuto soltanto assistere sarebbe stato pure piu` semplice. No, il padre del bambino, amico di Jason, mi ha chiesto se potevo scattare foto con la sua macchina digitale.
E quindi gran parte del battesimo in piedi, da una parte all`altra della chiesa a scattare foto per le quali sentivo responsabilita`: chi sa se anche questo bambino avra` occasione di rivederle tantissime volte come e` capitato a me?
Nessuna distanza tra i parenti del bambino e il prete: a battesimo celebrato il piccolo parroco (straordinariamente simile a Franco Battiato) si e` intrattenuto per le foto di rito chiamando lui stesso i parenti e gli amici, chi in italiano chi in inglese.
Il rinfresco e` stato veramente assurdo. Gente che si chiamava per nome con un accento perfetto italiano e poi proseguiva con un inglese che per la maggiorparte della loro vita e` stato prima lingua. A volte iniziavano discorsi in italiano e li finivano in inglese, o viceversa.
Alcuni mi facevano tenerezza. Non conoscono profondamente il loro Paese d`origine, e ogni tanto cadevano in clamorosi errori. Ricordo una Torino collocata vicino a Napoli, e una fierezza nel raccontare dell`acquisto di scarpe originali a 30 euro al paio in vera pelle...a Napoli!
L`italianita` era un po`, come dire, annacquata... Lasagne insipide e pizze senza storia lontane anni luce da quelle che in Italia ci sogneremmo di mangiare. Accanto ad esse Tachos e insalate fuori luogo per quella che e` la nostra cultura culinaria.
L`orgoglio del padrone di casa nel rifare un caffe` che aveva preparato per noi il ragazzo delle scarpe di Napoli era tutto da vedere...vedere questo personaggio con la faccia scavata, la pancetta e la tutina da casa tutto impettito nella sua fierezza e poi constatare che il caffe` era ancora un caffe` di bassa lega ha fatto molto ridere me e Jessica.
La testimonianza piu` straordinaria e` stata quella di una donna migrata da una terra che all`epoca ancora non era Italia: il Territorio Libero di Trieste.
Scappata dal pericolo del comunismo di Tito attraverso navi pagate dagli inglesi. Le lacrime agli occhi nel raccontare le tensioni di quel periodo. Un gran sorriso nel riportare i suoi ricordi di un Primo Carnera (campione mondiale di pugilato partorito da Trieste), che sua figlia credeva in piedi su un tavolo in mezzo alla folla della piazza principale e che invece era semplicemente tutto lui, nei suoi due metri e cinque centimetri.
E` stata un`esperienza stranissima devo ammettere, mi ha permesso ancora una volta di riflettere sui valori relativi della vita. Questa gente attraverso la cultura italiana cerca di mantenere le proprie radici per garantirsi un minimo di tranquillita` sul `` chi sono e da dove vengo``, domande alle quali non ci si riesce a sottrarre neppure quando dall`altra parte del mondo si trovano la pace, il benessere e un paesaggio fantastico.

Sincerely yours, Saggioman

giovedì 1 ottobre 2009

la spiaggia della felicita`

Vi riporto gli appunti che ho preso stamattina mentre mi rilassavo sdraiato su una roccia della spiaggetta di Manly a cui piu` sono affezionato.
Questa spiaggetta mi attrae profondamente: ha rocce rosse, vegetazione incantevole e acqua cristallina. E` di piccole dimensioni e poco frequentata.
Proprio li` iniziai a leggere il primo libro per la mia tesi sul diritto degli Aborigeni un anno e mezzo fa.

``Un anno e mezzo fa ero sdraiato sulla stessa roccia e iniziavo a studiare per la mia tesi.
Non sapevo cosa avrei fatto dopo essermi laureato, non conoscevo il mio futuro.
Tuttavia non sentivo ansia e morsi allo stomaco, perche` in quel momento facevo quello che mi rendeva felice.
Oggi su questa stessa roccia guardo il mare e il suo sfumare all`orizzonte.
Non conosco il mio futuro, ma sto facendo cio` che mi piace e sono ancora felice``.

Sincerely yours, Saggioman

domenica 27 settembre 2009

Reincontrare Aaron e conoscere Bill

Oggi vi scrivo qualcosa che non e` ancora accaduto, ma che sta per accadere.
Tra poche ore usciro` con Aaron, un ragazzo che ho conosciuto qui nel 2008 e che lavorava con me in un hotel a Sydney. Domani, o al piu` tardi martedi` andro` a parlare con Bill sulle pachine di Manly Beach. Bill e Aaron sono persone speciali, quei personaggi che hanno vissuto davvero delle storie eccezionali perche` hanno saputo scegliere attivamente cosa fare nelle loro vite.
Aaron e` un ragazzo inglese sulla trentina. Dopo aver sofferto la morte del padre ha assistito lentamente alla malattia della madre, indebitandosi per delle cure che purtroppo sono state vane. Da un anno e mezzo vive in Australia per ricostruire una vita nuova e chiudere i conti con quella passata pagando i debiti contratti per le cure della madre. Ricordo che l`anno scorso faceva tre lavori e risparmiava il piu` possibile per inviare i soldi in Inghilterra ai creditori. E` stato un esempio di coraggio, di grinta e di positivita`, di come anche di fronte alle tragedie si possa ricominciare a vivere.
Tra poco dicevo, lo reincontrero`, saro` curioso di sapere come ha trascorso quest`anno e mezzo e vedere se la sua nuova vita gli sta regalando una tanto meritata serenita`.
Bill e` un pensionato californiano di 70 anni circa. Ho parlato oggi pomeriggio con lui perche` aveva affisso un cartello vicino ad una panchina: free english lessons in exchange of any other language. Ha vissuto meta` della sua vita in America e meta` in Europa e ora da 7 anni vive a Sydney, che lui ama definire ``la sala d`attesa verso la casa di San Pietro``.
Attraverso questo mutuo scambio di lingue parla ormai il francese, l`italiano, lo spagnolo, il portoghese, l`arabo, il cinese e Dio solo sa quante altre lingue.
Lo fa gratuitamente perche` ha capito che alla sua eta` e nelle sue condizioni, non sono i soldi cio` che gli serve, ma il calore umano e l`emozione che i racconti di viaggio e di posti lontani possono ancora trasmettergli.
Parla su quelle panchine ormai da anni e continuera` fino a che ne avra` la possibiilita`.
Credo proprio che domani pomeriggio andro` a farmi insegnare qualcosa di piu` di qualche nuova parola inglese.
Le amicizie a queste latitudini sono particolari, questa e` una delle ragioni per cui amo questo posto...

Sincerely yours, Saggioman

giovedì 24 settembre 2009

Comprare le attese

So che ci si aspetterebbe che nel primo post scritto da Sydney vi parli di quanto sia stato bello ieri passeggiare per km nella spiaggia di Dee Why e inoltrarsi per qualche passo nella laguna separata dall'oceano solo da una lingua di sabbia , ma voglio stupirvi e parlarvi dell'insegnamento più grande di questo lungo viaggio aereo verso l'Australia.
Cosa fa una persona per trascorrere 5 ore nell'attesa del suo prossimo volo all'eaeroporto? Beh io mi sono imposto di trascorrere quelle ore a Heathrow senza spendere una sterlina; questo esperimento mi ha regalato diversi spunti di rilessione. Non sappiamo fare niente senza spendere, ciò si rende evidente quando siamo in situazioni in cui siamo messi di fronte alla nostra intrinseca solitudine. L'intrinseca solitudine nel quotidiano la si nasconde condividendo spazi con persone che in definitiva non conosciamo nemmeno. Ma quando oltre che naturalmente soli, siamo anche fisicamente soli, come nel mio lungo viaggio, scopriamo di non sapere avere a che fare con noi stessi senza spendere denaro. Così gli aeroporti sono pieni di cianfrusaglie inutili che le persone comprano per passare tempo, anche solo cinque minuti per non avere a che fare con un se stesso sempre più alieno. Si comprano bibite e non le si finisce nemmeno, si comprano cartoline che resteranno nelle borsette senza essere spedite, si spende 1 sterlina ogni dieci minuti di navigazione per stordirsi di internet e così via. Siamo stati istruiti a spendere e basta. Comprare un panino e una bibita sarebbe costato circa 7 sterline. Il panino l'ho portato da casa, pane fresco, prosciutto appena affettato e pomodori del mio orto. Sicuramente non ho fatto la figura del Lord, ma ho mangiato più sano e ho speso 70 cents al massimo. Non ho perso quel tempo in fila alla cassa che dà sollievo a tutti perchè sottrae dalla noia dello stare con noi stessi.
Non ho avuto nessun espediente, nessun ingresso in negozi, nessuna coda, niente cambio di denaro al bureau de change. Sono stato da solo e non mi sono annoiato! Ho visitato la sala multiconfessionale delle preghiere, con 4 musulmani che vi pregavano. Ho scrutato le facce che riempivano l'aeroporto per percepire la grande multietnia londinese. Ho notato come le persone corrono sempre, per un motivo o per l'altro sono sempre di fretta.
Ho iniziato a scrivere un diario di viaggio e ho letto un intero libro. In queste ore ho imparato un principio che per le successive 23 ore mi sarebbe stato fondamentale: chiamare le attese "attese" è sbagliato perchè ci porta a pensare che sia tempo buttato, che non vale la pena di vivere. L'attesa è un tempo precedente ad un evento finalmente importante, e durante quelle ore non si fa che pensare ad esso. Proiettandoci nel futuro viviamo male l'"attesa", e proviamo noia o altri sentimenti negativi. Considerando quel tempo inutile facciamo cose inutili e spendiamo denaro per guadagnare il quale sacrifichiamo le nostre vite. Così in questo viaggio ho dato importanza a ciascun momento, senza pensare quasi per niente al momento in cui avrei rimesso piede in Australia. Il tempo è trascorso intensamente e ciò mi ha permesso di vivere da solo un viaggio molto lungo in maniera ottimale.
Non spendere denaro all'aeroporto di Londra è stato solo un piccolo gioco, ma mi ha permesso di riflettere ancora una volta sul fatto che se non fuggiamo da noi stessi possiamo sempre migliorare, magari di poco, ma migliorare.

Sincerely yours, Saggioman

martedì 15 settembre 2009

A sessantacinque anni

A sessantacinque anni, quando sarò in pensione, finalmente mi godrò la vita! Smetterò di lavorare 8/10 ore al giorno, e passerò i miei pomeriggi sorseggiando thè freddo in una spiaggia caraibica. Ah, sì, quella si che sarà vita. Nel frattempo mi prendo qualche decennio per pagare il mutuo di una casa di 70 metri quadrati in provincia, uscirò un sabato sì e uno no, per le feste una pizza in compagnia e farò l'amore di venerdì o di sabato perchè solo così riuscirò a non pensare al lavoro del giorno dopo. Tutte le estati farò una lunga fila di 5, 6 o 7 ore per arrivare in un hotel sull'adriatico dove, spendendo uno stipendio, mi daranno anche due lettini e una sdraio in trentesima fila a 20 cm di distanza da altri sconosciuti. Inizierò piano piano a capire che la vita non è come me l'aspettavo da ragazzino, e ne avrò addirittura conferma quando alla radio scoprirò che il significato di "What a wonderful life" (cantata da Black) era stato frainteso poichè l'autore voleva significare proprio il contrario di quello che viene comunemente inteso.
Riflettendoci, probabilmente a sessantacinque anni non avrò assolutamente voglia di godermi una vita che ho imparato a vivere con disillusione e distacco.
O peggio, alla pensione non ci arriverò mai, come è accaduto al padre di una mia amica morto proprio ieri in un tragico incidente.
Fino ad ora, e sono passati 11 mesi, il mio 110 e lode in giurisprudenza sono riuscito a tenerlo nel cassetto.
Per ottenerlo ho dovuto convincermi che a 65 anni mi sarei goduto la vita, e nei cinque anni che mi sono serviti per laurearmi ho vissuto la vita...con (il sopra citato) distacco, lontano da tentazioni che avrebbero potuto rallentare la mia performance.
In questi undici mesi invece ho amato molto, viaggiato molto, letto molto, mi sono avvicinato alla cultura yogica e ho scoperto il mio grande amore per la natura.
Ho evitato la carriera per darmi tempo e cercare la mia strada mantenendomi nel frattempo con qualche piccolo guadagno derivante dai mercati finanziari.
Tra pochi giorni partirò nuovamente per l'Australia, è la terra che mi ha aperto le porte della felicità immensa che provo da quando ho cambiato approccio verso la vita.
Sto cercando di godermi il più possibile la vita da giovane perchè sono in salute, sono sereno, sono ingenuo e posso permettermelo ancora con poco denaro, ma soprattutto perchè ha senso innamorarsi della vita all'inizio dell'Avventura, non quando ormai è troppo tardi.

Sincerely yours, Saggioman