
Sto per prendere il treno per Thirroul (Sandon Point), da una parte l'Opera House, dall'Altra l'Harbour Bridge, ma i miei occhi sono attirati magneticamente dalla jacaranda in fiore che colora di viola i viali della citta'.
Il protocollo prevede che ogni volta che si vada a trovare una comunita' aborigena si porti loro da mangiare. Questa volta ho preparato degli arancini siciliani, circa due kili, e il mio zaino e' pienissimo.
Mi presento alla Tent Embassy consapevole che ci sara' del lavoro da fare, lavoro manuale.
Uno dei progetti e' la costruzione di un piccolo museo, e oggi il mio compito e' quello di rivestire le pareti di quella struttura con un impasto colorato di diverse sfumature di giallo e rosso.
Io e Dootch ci mettiamo al lavoro. Lui non sembra in vena di scherzi, probabilmente ha troppi pensieri legati alle prossime battaglie legali (giovedi' ci sara' una nuova sentenza legata all'edificazione di altre terre aborigene).
Poche parole dunque, e cerco in tutti modi di dimostrare il mio rispetto assecondandolo nella sua voglia di riflessione, e cercando di fissare questo particolare intonaco biodegradabile con le sole mani, nel miglior modo possibile.
Dopo circa un'ora, Patrick, uno degli hippies che stanno al Sandon Point, entra nell'hut e riferisce a Dootch che e' venuta a trovarlo una ragazza e che, con il suo benestare, vorrebbe parlargli.
Cosi', dopo qualche minuto, Christina arriva e inizia una fantastica conversazione. Le sue domande sono intelligenti e permettono a Dootch di approfondire argomenti che avevamo trattato solo in superficie.
Rimango estasiato dalla personalita' di questa ragazza tedesca. E' venuta da sola in bicicletta con lo scopo di conoscere Dootch, e vi assicuro che non e' per niente facile guadagnarsi la parola degli Aborigeni.
Subito dopo la conversazione, quando Dootch cala di nuovo nel suo silenzio profondo, Christina non si perde d'animo e chiede, con mia grandissima sorpresa, se puo' mettersi i guanti e darci una mano.
Cosi', pochi secondi dopo ci troviamo assieme ad impastare la sabbia e ad intonacare.
Dootch ci lascia soli, e inizia una bellissima discussione sulle nostre vite, sui sogni, su cosa ci ha portato cosi' lontano dall'Europa. Scopriamo che tutti e due eravamo stati colti dal mal d'Australia, e anche lei, come me, non faceva altro che sognare ad occhi aperti di tornare qua, nel continente dalla terra rosso fuoco.
E poi, la stessa passione per il mondo aborigeno, le stesse idee sull'impegno da profondere per la loro causa. Mi si illuminano gli occhi, le si illuminano gli occhi...
Poi rientra Dootch, e devo cercare di non cadere nell'errore di dimenticarmi dello scopo per cui ero andato li', aiutare questa comunita' con il cuore.
Rifletto sulla situazione: sono a piedi nudi, sporco di tinture rosse e gialle, ad intonacare un hut con una ragazza fantastica...non avrei mai creduto che il destino mi avrebbe regalato questa stranissima esperienza.
Ci prendiamo una pausa, usciamo e di fronte a noi si staglia una spiaggia immensa. I cani di Dootch ci raggiungono, giocano un po' con noi, e poi corrono al torrente.
E' tempo per gli arancini e un the'.
Torniamo al nostro lavoro. Di tanto in tanto le nostre mani si sfiorano nel prendere l'impasto per l'intonaco, e poi qualche sorriso.
Verso le cinque, quasi interamente rossi e gialli, il nostro lavoro e' terminato.
Non esiste acqua corrente alla Tent Embassy, cosi' io e Christina ci buttiamo al torrente e insieme facciamo ``il bagno`` in un clima surreale.
Saluto e ringrazio Dootch e gli altri amici.
Prendo la via che mi portera' alla stazione del treno e attraverso il bush con questa meravigliosa persona appena conosciuta.
L'aria e' ricca di salsedine, e il sole basso crea un'atomosfera magica.
Con questa cornice ci salutiamo in un abbraccio dandoci appuntamento dopo qualche giorno.
Riprendo la mia strada, percorro un ponte, il fiume sottostante e' l'ultima fortissima emozione della giornata.
Torno in citta' con mille pensieri, Dootch non ha parlato molto oggi, e la mia missione sembra essere piu' difficile del previsto.
Pero' questo e' il mio mondo, anche oggi ho vissuto una giornata memorabile e la jacaranda e' in fiore.
Sincerely yours,
Saggioman