giovedì 22 luglio 2010

atrocita' khmer

ciao a tutti,
vi scrivo dalla capitale cambogiana, phnom penh.
traffico impazzito, motorini sovraffollati che sfrecciano da ogni direzione contro mano, venditori di marjuhana ad ogni angolo, bordelli, e sullo sfondo le atrocita' commesse dei khmer rouge sino a 30 anni fa, finite, ma pesanti come macigni e ancora riflesse negli occhi e non solo di questa popolazione.
ieri abbiamo visitato i killing fields e l'area delle torture denominata S 21.
il terreno, dalle 86 fosse comuni, ancora trasuda di ossa e vestiti che emergono qua e la'.
e'incredibile quello che ho visto, e non voglio entrare nei minimi dettagli, ma sappiate che quello che questi khmer rouge hanno compiuto e' tanto terrificante da aver superato la mia soglia della sensibilita', era come se il mio cuore o il mio cervello si fossero messi in stand-by per evitare di capire fino in fondo quanto l'uomo possa essere crudele.
sappiate solo che, quando entrate nei killing fields, ad attendervi cé'una pagoda contenente centinaia di teschi e ossa estratti dalle fosse comuni.
non poteste credere ai vostri occhi, e il cuore e'davvero impreparato a tutto cio'.
il campo di per se'e'molto diverso dai campi di concentramento delle ss, qui in cambogia infatti non esistevano strutture atte ad ospitare i condannati a morte certa. gli oppositori dei khmer rouge, ma non solo, venivano portati nei campi stipati in camion e uccisi immediatamente mentre un altoparlante appeso ad un albero denominato magic tree copriva le urla dei poveri uomini donne e bambini mandati al macello.
il centro di torture S 21 era invece il luogo in cui i nemici dei khmer rouge venivano portati per gli interrogatori, i particolari delle torture li tralascio. ma le migliaia di foto che il musueo contiene oggi, cn quelle facce, con quegli occhi, quelle espressioni, quelle vite...e poi i teschi, ancora decine di teschi...

ho deciso di comprare un libro su pol pot e i khmer rouge, voglio informarmi il piu'possibile su cio'che e'accaduto.

l'uomo e'sicuramente un animale malvagio. l'uomo e'sicuramente un animale amorevole.
khmer rouge da un lato, i pacifici buddhisti dall'altro.
contraddizione? no, yin e yang.
questo e' uno dei piu'grossi insegamenti tratti da questo viaggio.

sincerely yours,
saggioman

giovedì 15 luglio 2010

Da Luang Prabang

Il Laos...
Non avrei davvero mai creduto di andare in Laos, eppure ora eccoci qui, a Luang Prabang.
L'avvicinamento alla ex capitale laotiana e' avvenuto in barca (slow boat) da Huai Xai, al confine con la Thailandia, passando per Pak Beng. Due giorni sul maestoso (da me rinominato Biondo, in omaggio al nostro italico Tevere) Mekong. Circa un centinaio di persone ammassate letteralmente su una stretta chiatta per circa sette ore al giorno. Il paesaggio era magnifico. Le valli, le foreste e le spiagge di sabbia facevano da contorno a discussioni con genti provenenienti da tutto il mondo.
Abbiamo chiacchierato lungamente con canadesi, svizzeri, francesi. Parlato di cultura, politica, viaggiin un clima di armonia che ci ha fatto letteralmente dimenticare scomodita' delle poltrne su cui sedevamo.
Il primo giorno abbiamo conosciuto anche due italiani, Luca e Carlo, ed un olandese, Aie. Perla fiducia che si instaura tra viaggiatori, una volta scoperto che quest'ultimo era rimasto senza soldi nell'attesadi poter prelevare a Luang Prabang, ho deciso di aiutarlo con la bellezza di otto euro...abbastanza per i due giorni sulla barca...eheh
Pak Beng e' stata la tappa intermedia. Questo villaggio sul fiume Mekong sembra appartenere ad un altro tempo. Nessuna strada asfaltata, corrente fino alle 10, orario del coprifuoco, niente ricezione per il cellulare. E alle nostre spalle sempre il maestoso e biondo Mekong.
Piu' le ore passavanoe piu' l'amicizia con gli altri ragazzi si cimentava, e cosi', arrivati a Luang Prabang, Io, Paolo, Luca, Carlo e Aie abbiamo deciso di prendere tre camere nella stessa guest house.
Il siciliano Carlo e' decisamente una delle persone che in vita mia ha saputo farmi ridere di piu'. Parla in siciliano con tutti, o, se si degna di dire qualcosa in inglese, lo fa con un occhio e un accento marcatamente siciliano.
Ieri siamo andati tutti e cinque alle cascate. La prima cascata era senz'acqua, e la cosa ciha un po' infastidito, anche se abbiamo ritrovato il sorriso immediatamente giocando un tre contro tre ( il sesto era un simpatico laotiano) ad una specie di calcio tennis che qui giocano con un palletta di plastica intrecciata.
La seconda cascata era divinamente bella, soprattutto per viadelle pozze di acqua turchese nelle quali ci dedicavamo di tanto in tanto un bagno.
Sembravamo i protagonisti di una commedia all'italiana. Solo carlo aveva il costume, mentre noi abbiamo dovuto lasciare perdere ogni pudore, e fare il bagno, e poi andare in giro per il parco, finanche arrampicarci fino all'apice della cascata in mutande. Il primo tocco di classe erano le mie mutande rigate con scritto ''uomo''.
Il secondo e' stato il momento in cui abbiamo fatto tutti la foto in mutande assieme ad un monaco buddhista cinto nella sua veste arancione, con alle spalle la cascata.
Il povero Aie si trovava ormai in una piena catarsi di italianita', tant'e' che anche lui ora si sente un po' italiano. Per aiutarlo gli abbiamo dato un nome italiano: Silvio!
Oggi la giornata e' iniziata prestissimo,alle 5.30. Siamo scesi nella via sottostante la Guest House e abbiamo assistito alla sfilata dei 350 monaci di Luang Prabang dando loro offerte. Concretamente abbiamo acquistato una pentola di riso, e a ciascuno ne davamo un pizzico. Poco poco, perche' il nostro amico laotinao si e' raccomandato di non fare ingrassare i monaci. Sara'!
Il resto della giornata e' trascorsa tra Wat (templi) e il lungo fiume.
Luang Prabang fino ad ora e' sicuramente la citta' che preferiamo. Il clima e' molto piu' disteso, le persone piu' sorridenti, l'atmosfera in generale sembra farci davvero capire che qui siamo dentro ad un cultura che esiste sul serio,e non a fini turistici.
Domani andremo a fare un corso di cucina laotiana, non vedo l'ora! Andremo con due cuochi laotiani a comprare i prodotti al mercato di mattina, poi asseggeremo dei piatti, e quelli che preferiremo diventeranno l'oggetto del nostro insegnamento.
Quanto amo cucinare!

ora vado a studiarmi i primi rudimenti, due o tre paginette introduttive.

Un abbraccio a tutti!

Sincerely yours,

Saggioman

sabato 10 luglio 2010

In thailand

Ti svegli all alba, non potrai mai fare capire davvero quello che hai vissuto quella notte...la serata piu' strana della tua vita...non erano leoni cio che ti aspettavano...ma emozioni stranissime in una notte punteggiata di migliaia di lucciole nel cuore della giungla della thailandia del nord.
Alle sei ti sei alzato dal letto, e sei corso al fiume a fare il bagno. Da solo, per la tua prima abluzione della vita.
Non lo potrai raccontare, ma l'hai vissuto...

La nostra Thailandia e' costellata di situazioni che probabilmente non riusciremo mai a descrivere fino in fondo. Troppo strane le circostanze in cui ci troviamo, troppo diverso lo spirito con cui si affrontano le cose.
Vi scrivo giusto dopo essermi fatto leggere la mano da un indovino, a Chiang Rai.
In Italia non l'avrei mai fatto, ma qui si ha davvero sete di esperienze.
La curiosita' era davvero molta, perche' Terzani racconta nei suoi libri delle numerose volte in cui fu portato da uno di questi personaggi dalla sua insaziabile curiosita'.
Ho deciso che qualsiasi cosa mi avrebbe detto non l'avrei presa sul serio...
il risultato della lettura della mano e' stato questo:
ti sei innamorato a 19 anni, la storia e' finita, stai spendendo molto per i tuoi numerosi viaggi, continuerai a viaggiare e vorrai continuare a studiare...le ha prese tutte. Ha detto che trovero' l'amore a 27 anni...cosi' come subito dopo il mio compleanno inziero' il mio corso universitario...
Staremo a vedere.

Ci sarebbe davvero moltissimo da raccontare: le persone conosciute sono davvero meravigliose, cio' che stiamo vedendo e' sorprendentemente bello, l'animo e' leggero e abbiamo la sensazione di stare vivendo davvero una cosa magica!
Domani si parte per il confine con il Laos, spero di avere la possibilita' di scrivere piu' spesso, perche' come diceva Chriss Mc Candless: la felicita' e' piena solo se condivisa.

La notte a Chiang Rai ci attende.

Sincerely yours,
Saggioman